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29 giugno 2015

Δημοκρατί, la democrazia di Alexīs

Sono lontanissima dalle sue idee politiche e ritengo che abbia compiuto enormi errori. 
So che ha vinto le elezioni greche facendo promesse irrealizzabili, ma Alexīs Tsipras sabato ha compiuto un atto che giudico importante. 
Ha mandato una lettera al suo popolo cercando di spiegare la situazione drammatica, proponendo un referendum sulla decisione da prendere e il risultato del voto fissato per il 5 luglio, se non sarà troppo tardi, sarà la linea che Tsipras terrà in Europa.

E questa sera ha parlato con il popolo con un video-messaggio (lo trovate al fondo di questo post con la traduzione) 
Il premier greco chiede ai cittadini di votare "no" a un nuovo piano di Bruxelles, ma il "sì" è avanti nei sondaggi. La Bce conferma intanto il livello attuale di liquidità d'emergenza per le banche greche, mentre la Banca centrale di Atene assicura che "prenderà tutte le misure necessarie per assicurare la stabilità finanziaria per i cittadini greci". 
Mario Draghi dice: "Continueremo a lavorare da vicino con la Banca di Grecia e sosteniamo con fermezza l'impegno degli Stati membri di promettere di agire per affrontare le fragilità delle economie della zona euro"
E Varoufakis pensa alla possibilità di controlli sui capitali.
Insomma la situazione è bollente, ma, ripeto il gesto orgoglioso di Tsipras dimostra un insolito coraggio e una determinazione notevole che mi hanno riportata nell'antica Gracia. 
Vi allego la lettera del Premier
«Greche e greci,
da sei mesi il governo greco conduce una battaglia in condizioni di asfissia economica mai vista, con l’obiettivo di applicare il vostro mandato del 25 gennaio a trattare con i partner europei, per porre fine all’austerity e far tornare il nostro paese al benessere e alla giustizia sociale. Per un accordo che possa essere durevole, e rispetti sia la democrazia che le comuni regole europee e che ci conduca a una definitiva uscita dalla crisi.
 In tutto questo periodo di trattative ci è stato chiesto di applicare gli accordi di memorandum presi dai governi precedenti, malgrado il fatto che questi stessi siano stati condannati in modo categorico dal popolo greco alle ultime elezioni. Ma neanche per un momento abbiamo pensato di soccombere, di tradire la vostra fiducia.
Dopo cinque mesi di trattative molto dure, i nostri partner, sfortunatamente, nell’eurogruppo dell’altro ieri (giovedì n.d.t.) hanno consegnato una proposta di ultimatum indirizzata alla Repubblica e al popolo greco. Un ultimatum che è contrario, non rispetta i principi costitutivi e i valori dell’Europa, i valori della nostra comune casa europea. È stato chiesto al governo greco di accettare una proposta che carica nuovi  e insopportabili pesi sul popolo greco e minaccia la ripresa della società e dell’economia, non solo mantenendo l’insicurezza generale, ma anche aumentando in modo smisurato le diseguaglianze sociali.
La proposta delle istituzioni comprende misure che prevedono una ulteriore deregolamentazione del mercato del lavoro, tagli alle pensioni, nuove diminuzioni dei salari del settore pubblico e anche l’aumento dell’IVA per i generi alimentari, per il settore della ristorazione e del turismo, e nello stesso tempo propone l’abolizione degli alleggerimenti fiscali per le isole della Grecia. Queste misure violano in modo diretto le conquiste comuni europee e i diritti fondamentali al lavoro, all’eguaglianza e alla dignità; e sono la prova che l’obiettivo di qualcuno dei nostri partner delle istituzioni non era un accordo durevole e fruttuoso per tutte le parti ma l’umiliazione di tutto il popolo greco.
Queste proposte mettono in evidenza l’attaccamento del Fondo Monetario Internazionale a una politica di austerity dura e vessatoria, e rendono più che mai attuale il bisogno che le leadership europee siano all’altezza della situazione e prendano delle iniziative che pongano finalmente fine alla crisi greca del debito pubblico, una crisi che tocca anche altri paesi europei minacciando lo stesso futuro dell’unità europea.
Greche e greci,
in questo momento pesa su di noi una responsabilità storica davanti alle lotte e ai sacrifici del popolo greco per garantire la Democrazia e la sovranità nazionale, una responsabilità davanti al futuro del nostro paese. E questa responsabilità ci obbliga a rispondere all’ultimatum secondo la volontà sovrana del popolo greco.
Poche ore fa (venerdì sera n.d.t.) si è tenuto il Consiglio dei Ministri al quale avevo proposto un referendum perché sia il popolo greco sovrano a decidere. La mia proposta è stata accettata all’unanimità.
Domani (oggi n.d.t.) si terrà l’assemblea plenaria del parlamento per deliberare sulla proposta del Consiglio dei Ministri riguardo la realizzazione di un referendum domenica 5 luglio che abbia come oggetto l’accettazione o il rifiuto della proposta delle istituzioni.
Ho già reso nota questa nostra decisione al presidente francese, alla cancelliera tedesca e al presidente della Banca Europea, e domani con una mia lettera chiederò ai leader dell’Unione Europea e delle istituzioni un prolungamento di pochi giorni del programma (di aiuti n.d.t.) per permettere al popolo greco di decidere libero da costrizioni e ricatti come è previsto dalla Costituzione del nostro paese e dalla tradizione democratica dell’Europa.
 Greche e greci,
a questo ultimatum ricattatorio che ci propone di accettare una severa e umiliante austerity senza fine e senza  prospettiva di ripresa sociale ed economica, vi chiedo di rispondere in modo sovrano e con fierezza, come insegna la storia dei greci. All’autoritarismo e al dispotismo dell’austerity persecutoria rispondiamo con democrazia, sangue freddo e determinazione.
La Grecia è il paese che ha fatto nascere la democrazia, e perciò deve dare una risposta vibrante di Democrazia alla comunità europea e internazionale.
E prendo io personalmente l’impegno di rispettare il risultato di questa vostra scelta democratica qualsiasi esso sia.
E sono del tutto sicuro che la vostra scelta farà onore alla storia della nostra patria e manderà un messaggio di dignità in tutto il mondo.
In questi momenti critici dobbiamo tutti ricordare che l’Europa è la casa comune dei suoi popoli. Che in Europa non ci sono padroni e ospiti. La Grecia è e rimarrà una parte imprescindibile dell’Europa, e l’Europa è parte imprescindibile della Grecia. Tuttavia un’Europa senza democrazia sarà un’Europa senza identità e senza bussola. 
Vi chiamo tutti e tutte con spirito di concordia nazionale, unità e sangue freddo a prendere le decisioni di cui siamo degni. Per noi, per le generazioni che seguiranno, per la storia dei greci.
Per la sovranità e la dignità del nostro popolo».
Alexis Tsipras


Il nostro unico timore è la paura.
«La decisione di ieri dell’Eurogruppo  di non prolungare per pochi giorni il programma di aiuti è un fatto inaudito per l’Europa e determinato a impedire il diritto di un popolo sovrano a compiere una scelta democratica, il diritto sacro di esprimere la sua opinione.
Questa decisione ha comportato il fatto che la Banca Centrale Europea non ha aumentato la liquidità delle banche greche, e ha avuto come conseguenza immediata la sospensione delle attività bancarie da parte della Banca di Grecia e la riduzione della disponibilità per le operazioni bancarie.
È più che evidente che questa decisione non ha altri obiettivi che ricattare la volontà del popolo greco e impedire il regolare svolgimento del Referendum. Ma non ci riusciranno.
Queste loro azioni avranno risultati opposti alle loro intenzioni. Daranno maggior forza al popolo greco che con caparbietà rifiuterà le inaccettabili proposte e gli ultimatum dei creditori. Una cosa rimane sicura, il rifiuto del prolungamento per pochi giorni del piano di aiuti e il tentativo di negare una solenne espressione di democrazia è un’azione offensiva e una vergogna per la tradizione democratica europea.
Per questa ragione ho mandato oggi una nuova domanda per un prolungamento di pochi giorni al presidente del Consiglio Europeo e ai diciotto Capi di Stato della zona euro, oltre che ai presidenti della Banca Europea, della Commissione e del Parlamento Europeo. Aspetto la loro immediata reazione a questa richiesta di elementare democrazia. Sono i soli che possono al più presto, anche stasera, ribaltare la decisione dell’Eurogruppo e dare la possibilità alla Banca Centrale Europea di garantire il flusso di liquidità alle banche greche.
In ogni caso ciò di cui abbiamo bisogno nei prossimi giorni sono la serenità e la pazienza. I depositi delle banche greche sono assolutamente garantiti, ed egualmente sono garantiti gli stipendi e le pensioni. 
Le eventuali difficoltà che si potranno presentare, devono essere affrontate con fermezza e risolutezza.
Se riusciremo ad affrontarle con sangue freddo, usciremo al più presto da questa difficile situazione e con meno drammatiche conseguenze.
Oggi abbiamo l’occasione di dimostrare a noi stessi e all’Europa che il giusto può vincere. E abbiamo l’opportunità di mandare all’Europa e a tutto il mondo un messaggio di speranza e di dignità.
Dovete ricordare che in momenti critici come questi tutti ci misuriamo con la nostra storia, l’unica cosa di cui dobbiamo avere timore è la paura stessa. Ma non le permetteremo di sconfiggerci, ce la faremo: davanti ai ricatti e all’ingiustizia manderemo un messaggio di speranza e di fierezza a tutta l’Europa».





Da fascinointellettuali.larionews 
Lettera integrale e video tradotti da Aurelio Lentini e Amalia Kolonia

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